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"Tangocaffe ha chiesto
alla tango disc-jockey Lulamiao (Deborah Ancona) di
scegliere e proporre il suo tango del 2010.
E' così
arrivato El trece, cioè Il Tredici, titolo decisamente
beneaugurante che racconta l'intimo palpitare dei cuori
al suono di un tango trascinante come questo. El trece
appare come il simbolo di tutti i tanghi che sanno creare
una grande emozione nella dolce prigione di un abbraccio.
La musica ritma il dondolio dell'anima,
quasi una culla, nello scenario di passioni che si intrecciano.
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Il titolo è del tutto casuale, lo ha scelto Alberico
Spatola perchè lo ha composto nel 1913, quando
quasi per vezzo dava ai suoi tanghi un numero piuttosto
che un vero titolo fatto di parole. Ma poi, dopo il
tango Venticinque ha cambiato idea. Il testo poetico
è di Angel Villoldo che andava a registrare i
tanghi a Parigi perchè le attrezzature di Buenos
Aires gracchiavano.
Nato a Montevideo,
Spatola ha composto El Trece quando suonava a Buenos
Aires al Café Parisien di Calle Esmeralda. Villoldo,
poeta e musicista, non era ancora "il papà
del tango" ma aveva già preso questa strada.
Di questo tango Lulamiao ha scelto la versione del 1932
di Adolfo Leandro Carabelli (1893-1947), pianista, un
genio della musica classica che i suoi primi maestri
argentini hanno mandato a studiare In Italia, a Bologna,
per salire ancora più in alto. Per caso si è
avvicinato al jazz ed é così che la Tipica
Victor gli ha offerto la direzione della sua orchestra
di jazz e di musica popolare. Carabelli era tuttavia
proprietà della Victor solo per le registrazioni.
Quindi aveva messo
assieme la sua orchestra che era anche composta da alcuni
professori della Tipica Victor, come ad esempio i violinisti
Francia, Rossi e, soprattutto, il grande Elvino Verdaro.
Ne El Trece di Carabelli la voce è di Alberto
Gómez, cantante popolare dell'epoca, piuttosto
tenore, che in realtà si chiamava Egidio Alberto
Aducci.Carlos Gardel gli voleva bene e lo chiamava,
semplicemente, Nico.
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