Nello spazio che resta il tango abbracciato
incrocia abilità diverse, l'affollamento é
disciplinato dalla buona ronda, la regia musicale è
di Flux and the city, che sarebbe Silvano, tanguero colto.
Accanto alla porta, ma un po' prima, é consentito
l'assalto alle torte. E poi si passa dal bar per un bicchiere
di qualcosa.
In una cittadona come Milano e dintorni dove, con alcune
storiche eccezioni, il tango é entrato nei saloni
lucenti del ballo liscio e nelle discoteche, Villa Pallavicini
appare come una scorciatoia per arrivare a Buenos Aires
magari con l'autobus. Gli argentini ritrovano la loro casa,
l'atmosfera, il tango come lo si balla là da cent'anni.
Un sabato al mese la Villa cambia nome e
si chiama El conventillo, metafora di un luogo d'incontro
sia pure formato francobollo.
Si pone come la testimonianza di tante "Ville Pallavicini"
sparse dalla Valle d'Aosta alla Sicilia dove il tango ritrova
i suoi sapori nelle tane più disparate. Il tango
in Italia ha generato passioni che non c'erano, ritagli
di emozioni in una società generalmente di ghiaccio.
Giovani o diversamente giovani (in prima fila donne) hanno
inventato posti per ballarlo rubandolo agli scantinati,
ai bar, anche ai negozi. Nelle stanzette la luce della lampada
é smorzata da un riparo blu, qua e là qualche
candela, le casse per la musica, non sempre limpida ma non
importa. Sedie a turno, quando fa freddo una è riservata
ai giubbini e ai cappotti. La fatica di autogestire un tango-
famiglia é compensata dal tango stesso e dalla voglia
di tenersi lontano dai saloni organizzati con i piatti,
la pizza e i dolci. E' come ritrovare un tango delle origini,
pur non sapendo con esattezza come fosse, ma se ne intuisce
la genuinità.
Non è cos' solo in Italia. Ad Amsterdam
un garage-officina predisposto per due macchine da città,
una volta alla settimana diventa una milonguita con tre
sedie e la scatola musicale appoggiata sulla cassetta dei
ferri. Nemmeno i taxisti ci sanno andare perché non
la riconoscono come tangueria, però i tangueros (non
solo di Amsterdam) la trovano. A Parigi sono sparse per
la città salette dove il tango esce dalle dita di
un pianista. In Germania c'è l'abitudine di utilizzare
piccole palestre.In Gran Bretagna, grande madre del ballo,
é facile trovare sale di tutti i formati dietro i
bar. Non solo a Londra o Edimburgo, persino nelle isolette
della Manica, tipo Jersey.
Nella stessa Argentina, a parte Buenos Aires, sorgono ai
bordi delle città tante milonguitas di quartiere.
Questo tipo di tango in ambienti dove la
tappezzeria non ha importanza ha un grande cuore argentino
dove tanti cuori più piccoli battono tutti assieme.
Da ancora prima del 1900 emigranti da ogni parte del mondo,
che andavano a cercare una casa proprio nei quartieri più
poveri, hanno collaborato alla crescita del tango offrendo
la loro sensibilità musicale. Le radici sono rimaste
a Buenos Aires, Rosario, Cordoba o Mendoza, ma i rami si
sono allungati al di là del mare portando una cultura
che è piaciuta quanto basta per far sorgere realtà
nuove. Grandi o anche piccole, come le famose botti.
(mdm- ottobre 2011)