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Milano,
10 febbraio 2005.
Massimo Di Marco presenta
al Sentimiento Gaucho la serata dedicata all'uscita
del libro
"Carlos Gavito.
La sua vita, il suo tango"
Sono presenti 300 persone. |
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Milano,
10 febbraio 2005. Carlos Gavito parla del
tango per 25 minuti, interrotto più volte
dagli applausi |
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Milano, 10
febbraio 2005. Accanto a Massimo Di Marco, Gavito
scherzosamente racconta il tango.
Per tre minuti la donna
che sto abbracciando
è la mia sposa.
Un attimo dopo cominciano
le pratiche del divorzio... |
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Carlos Gavito è stato vinto
dal cancro a Buenos Aires alle cinque del mattino del
1° luglio 2005. Gli era vicino Helen, sua moglie. Maria
Plazaola, la sua compagna di ballo, è stata avvisata
alle sei ed ha comunicato la notizia in Italia, dove
ha il fidanzato, quasi subito. Luz Valbuena, direttore
di El Tangauta, ha diffuso
un breve comunicato in spagnolo ed in inglese sui canali
di Internet, vicini al tango poco dopo mezzogiorno quando
in Europa erano appena passate le sette di sera, esattamente
le 19 e 11.
Estimados
tangautas: lamentamos informar que esta mañana falleció
Carlos Gavito. Su restos sarán velados en Gallo 759,
Buenos Aires, hasta el 2 de julio a las 10 horas.
Luz Valbuena Directora
I funerali si sono svolti il giorno
dopo alle dieci. Durante la notte in Rue de Bercy a
Parigi il Festival d'Eté si
è fermato e il maestro Sebastien Arce, portavoce degli
organizzatori di Mephisto Tango, ha dato l'annuncio
facendolo seguire da qualche parola gonfia di lacrime.
Dorothée Peitzmann, allieva adorata da Gavito, che collabora
con Tangocaffe da Parigi ha detto: "Sebastien poi
ha invitato tutti ad alzarsi e ad ascoltare in silenzio
Milonga a Gavito, composta dal suo grande amico Carlos
Morel, la voce di Forever Tango. Dopo ha aggiunto: "Adesso
balliamo per lui, ne sarebbe felice. Si è alzata la
musica di Garua, un tango molto amato da Gavito cantato
da un altro amico, Alberto Podestà. Ed in qualche modo
la notte è continuata, tra tanghi, milonghe, ricordi,
rimpianti".
Il corpo di Gavito era stato portato dall'abitazione
all'obitorio dove era stata allestita la camera ardente.
All'indomani la cerimonia funebre. La famiglia di Gavito
ha voluto che Ricardo Maceiras lo ricordasse con qualche
parola. Poi un lungo applauso. Subito dopo il feretro
è stato portato via per la cremazione e le ceneri sono
state sparse (ma solo simbolicamente) nell'acqua della
Saladita, il piccolo lago di Avellaneda dove Gavito
e Ricardo, El Pibe Sarandi, andavano spesso a giocare
quando erano ragazzetti. Abitavano vicini, andavano
assieme per le strade e nei circoli dove per la prima
volta hanno visto la gente ballare il tango. Il 27 aprile
aveva compiuto 63 anni.
Helen lo aveva raggiunto
da Perth, Scozia, dove abita. Aveva portato anche Eva
Carolina, 17 anni, innamoratissima di suo papà e del
kickbox, sport parecchio diffuso a Perth. Evita (così
la chiamava Gavito) poi ha lasciato Buenos Aires ed
è tornata a casa a metà giugno, per problemi legati
alla scuola.
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In quel momento le
condizioni di Gavito non erano buone ma neppure preoccupanti.
La crisi è stata assolutamente improvvisa ed è durata
solo qualche giorno. Il tempo di rendersi conto, forse,
che non ce l'avrebbe fatta. Ha scritto il testamento,
ha lasciato disposizioni. E' stato il primo della
grande famiglia Gavito ad andarsene. Tre fratelli
e due sorelle al funerale circondavano il papà, 98
anni, e la mamma, 92, straziata dal dolore.
La malattia era stata
messa in evidenza verso la fine del 2001 quando Gavito
si è fatto visitare per un malessere diagnosticato
in un primo tempo come un'ernia. In realtà aveva un
tumore alla testa che gli è stato asportato con un
intervento chirurgico. Quindici giorni dopo, ancora
con le bende, è andato a ballare al Sunderland. Ma
l'ospedale non gli aveva promesso nessuna guarigione.
Ne era consapevole ed ha cominciato così la sua sfida,
qualche volta sicuro di farcela, qualche volta no.
Aveva smesso di fumare ma le sigarette avevano provocato
la stessa malattia anche ai polmoni. "Non operabili"
avevano detto i medici. E' questo il cancro che l'ha
ucciso. Gli avevano dato qualche speranza: l'età un
po' avanzata avrebbe ritardato un peggioramento, però
avrebbe dovuto risparmiarsi, ciò che è avvenuto solo
in parte. Marcela Duran, la sua partner in Forever
Tango, era divenuta due volte mamma e non avrebbe
potuto ritornare presto sul palcoscenico.
In questo modo era
scongiurato il dispiacere di non poter partecipare
ad un nuovo tour massacrante. Restavano la scuola,
la vita in milonga che per Gavito non cominciava mai
prima delle due. Per finire all'alba assieme alle
belle ragazze che lo tenevano d'occhio aspettando
il momento in cui, verso le tre e mezza, Gavito si
sarebbe alzato dalla sedia dicendo: "Allora, chi
vuol ballare con me?". Così è stato fino alla
primavera del 2002 quando al Sunderland, dopo un tango,
ha chiesto a Maria Plazaola di diventare la sua nuova
ballerina.
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