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testo d Alfredo Granado

Il tango cantato

Alfredo Granado
Alfredo Granado e Leticia Lucero .... ballano

tango argentino Una persona che non è mai stata in un museo, non può percepire ciò che invece avverte un critico o un appassionato d'arte. Lo stesso accade con la musica: ognuno ascolta ciò che sa.
Perciò sorprende assai lo scarso interesse musicale dimostrato da molti principianti, e non solo.

Spesso non si ascoltano regolarmente a casa tanghi, milongas e vals, ovviamente questo vuoto limita il proprio bagaglio culturale e di conseguenza le proprie possibilità espressive.

Esistono diversi gradi di ascolto, il primo e fondamentale è la percezione del ritmo, il particolare battito del tango, la seconda fase è ascoltare la frase musicale: un motivo si sviluppa e poi dilegua, cosi come avviene quando parliamo e raccontiamo un episodio o una storia.

Il terzo approfondimento consiste nella percezione delle diverse melodie che si intrecciano susseguendosi. Ad esempio nel tango Trasnochando, alle prime quattro note (che dopo vengono cantate, appunto tras – no- cha- ndo) segue una sorta di risposta di sette note. Dopo la parola rechazaba segue una risposta di dieci note veloci. La quarta soglia percettiva -a mio avviso- consiste nella comprensione delle parole del tango cantato.

Chi impara dovrebbe essere guidato nella pratica incursionando da una soglia all'altra progressivamente: la percezione è comprensione e si procede per forza per gradi.

Ad ogni soglia corrisponde una capacità acquisita:

1 ritmo - camminare e muoversi a tempo
2 frase - introdurre delle pause, uno dei segreti dei grandi ballerini
3 strati melodici diversi - fase selettiva nel fraseggio personale
4 parole - interpretazione: attingere alle proprie esperienze ed emozioni

Le due ultime sono fondamentali perché permetteranno di rendere creativo e
originale il proprio tango.

 

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Il tango a Buenos Aires

Il tango a Buenos Aires

Il tango a Buenos Aires La differenza fondamentale fra la maniera di ballare dei milongueros di Buenos Aires e quelli del resto del mondo è la musicalità, il raffinamento del proprio ascolto permette di essere personali e creativi; simmetricamente non esiste nulla di più personale - nel bene e nel male- del proprio ascolto.

C'è chi fatica ad ascoltare il ritmo e non cammina a tempo; c'è chi ascolta bene ma non riesce a muovere il corpo a tempo; chi invece comincia a muoversi seguendo il tempo musicale ma prima o poi lo perde (forse per una figura complessa o veloce) per riacquistarlo strada facendo in un inseguimento permanente. Credo si tratti di una ampia maggioranza. Altri vanno a tempo nel tango ma non nella milonga o viceversa. Insieme a Leticia abbiamo messo a punto una serie di esercizi ritmici e di guida all'ascolto -individuali e alcuni di gruppo- che precedono il ballo di un tango specifico scelto allo scopo. Si procede con un riascolto del brano introducendo nuovi elementi -compresa la traduzione del testo- e segue un nuovo ballo ...

Evitiamo il più possibile di mostrare la nostra maniera di interpretare la musica, per evitare che facciano una copia, ci limitiamo a suggerire -ad ogni livello- determinati passi per poter interpretare ad esempio un controcanto; spesso si tratta di figure assai semplici, ciò che prevale è l'opportuno utilizzo degli stessi.

Il passo o l'abbellimento o la pausa, che possono apparire poco significativi piazzati a caso nel brano, acquistano una profondità ed efficacia espressiva insospettata se invece appaiono con grande precisione inseriti in un punto preciso della struttura musicale del brano: quando questo accade si avverte un entusiasmo in chi guarda ... mi correggo: in chi ascolta il movimento della coppia.

Le difficoltà sono molte, come il percepire sempre meglio la musica senza saper tradurre l'ascolto in movimento. Alcune donne riferiscono - con la novità della comprensione del testo- di sentire forti emozioni sentendosi al contempo impotenti nell'esprimersi, questo comprende anche una sensazione di non essere in sintonia col proprio partner: sembra che la maggiore profondità che ti dona l'ascolto esige anche una maggiore comprensione e intesa all'interno della coppia.

La foto strappata

tango argentino Ascoltando un tango cantato possiamo -come fanno gli attori- adoperare le emozioni evocate dalla piccola storia che ci viene raccontata . Mi viene in mente Placido Domingo quando, dopo una bella recita di Tosca al teatro Colon di Buenos Aires, forse per scherzo un produttore gli propose di incidere una serie di tanghi, dopo aver saputo che il tenore segretamente ne coltivava alcuni.
-Sono pronto, incidiamo subito!
Hanno pensato che fosse uno scherzo, erano le tre di notte!
Svegliaronoi i tecnici e si recarono in sala di registrazione, il CD non ebbe un grande successo fra i porteños ma è molto suggestiva l'idea di tango di Placido: un' opera è un dramma che dura tre ore ... un tango è un dramma che dura tre minuti
.

In Trasnochando

In Trasnochando

In Trasnochando (musica di Armando Baliotti, parole di Santiago Adamini) nella versione di Miguel Calò cantata da Raul Beròn, la voce dal timbro oscuro e ramato comincia raccontandoci la sua idea di trasnochar (fare le ore piccole), l'incertezza di attraversare la notte senza rumbo fisso, la complicità maschile dei compagni ...

La voce ferma si addolcisce improvvisamente con la frase trasnochando conoci la mujer che vos sabés. Evidentemente quella donna lo ha fatto soffrire, e incapace di far fronte in modo adeguato alla situazione sente il bisogno di chiedere l'aiuto di un amico che strappi la sua fotografia perché forse egli non ha il coraggio di compiere questo gesto.Notevole il ritorno alla voce densa e dura quando dice todo todo lo perdì solo de ella conservé, esa foto que es de allì y que ya no quiero ver :ha perso tutto e non vuole più vedere quella foto.
Un giorno ho chiesto ai miei allievi se qualcuno di loro non fosse mai stato lasciato.
Significativo silenzio!
Questo dimostra che in realtà tutti noi abbiamo vissuto abbastanza da poter attingere alle nostre emozioni ed esperienze mentre ascoltiamo le parole dei tanghi, milongas o vals. Il brano dovremmo attraversarlo seguendo la maniera in cui l'interprete colora il timbro della propria voce per raccontarci la piccola storia: indispensabili sono le pause o gli spazi concessi all'espressività della donna. Alcuni ballerini rallentano o si fermano quando la voce si addolcisce o appaiono le note lunghe a lentissime dei violini ...

Ispanoparlanti

tango alfredo granado La sfida è come tradurre le proprie emozioni in un movimento?
Si dovrà procedere, con una guida adeguata, con molta umiltà, incorporando la serie di capacità o soglie di ascolto.
Chi si interessa seriamente al tango -oltre all'indispensabile viaggio a Buenos Aires- prima o poi si interessa anche della lingua, per colmare il divario con gli argentini ispanoparlanti che sono in grado di capire sempre le parole.

Nulla è tuttavia una scienza esatta. Perché alcuni ballerini anche dotati di grande tecnica e virtuosismo possono lasciare una sensazione di freddezza, mentre altri appena cominciano a muoversi trasmettono subito emozioni?
Sono tutti misteri, possiamo solo cercare di diventare più profondi e meno superficiali. Una sorta di maleducazione assai diffusa vede la musica ridotta ad una sorta di tappetino sul quale spalmare le figure che si conoscono ... Se cambia il tappetino poco importa, le figure rimangono le stesse, anche se si susseguono tango, milonga o vals.
Qui subentra la sensazione da parte del ballerino di trovarsi sempre inadeguato, come sprovvisto di qualcosa, ciò che lo proietta sul brano come un’occasione per dimostrare a se stessi e agli altri l’abilità nell’eseguire le famose figure, più numerose e complesse sono meglio è. Su questa strada sbagliata inevitabilmente si trasmette all'esterno il messaggio della mancanza di qualcosa: il linguaggio del tango ... manca tango!

Per liberarsi da questa
sorta di complesso occorre avvicinarsi all'ascolto e alla musicalità, per questo sono avvantaggiati gli argentini: ballano prima di tutto per se stessi e sentono meno il bisogno di dimostrare qualcosa a qualcuno ...
paradossalmente questo è il modo migliore di farsi notare, ma solo da chi capisce.

Per questo motivo gli allievi assomigliano ai maestri, e simmetricamente la scelta del maestro non è un caso, ogni tanto per scherzo dico che ognuno ha il maestro che si merita!
Agli antipodi abbiamo i grandi artisti Carlos Gavito e Geraldine e Javier per citare alcuni che hanno fatto dell'interpretazione musicale uno dei punti forti delle loro risorse espressive.
In sintesi, muoviamoci di meno ascoltando di più o meglio, muoviamoci solo se siamo convinti che è la musica -una esperienza corporale ed emotiva e non solo auditiva- che ci fa muovere.

(Alfredo Granado- novembre 2009)

 
 
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