Cioè non produce alcun danno, almeno fin quando la donna
non faccia ricorso ad un codice incomprensibile. Secondo
i Dinzel l'uomo non deve permettersi di marcare nulla
alla donna ("che non è una mucca") perché ciò ferisce
la sua dignità. Questa filosofia sottrae all'uomo
ogni diritto al comando esclusivo. Le proposte della
donna possono addirittura essere superiori a quelle
dell'uomo tanto in quantità che (ovvio) in qualità.
Presso le milonghe questa idea è ancora fuori dalla
porta. E' soltanto possibile che un errore di ricezione
della donna, o un errore di trasmissione dell'uomo,
conduca la donna ad impostarsi in una figura non richiesta
che l'uomo a questo punto accetta e pilota come se l'avesse
voluta. Non è una proposta ma in sostanza è come se
lo fosse.
Diversa cosa è il tempo
che la donna in casi sporadici si procura per eseguire
adorni. L'uomo generalmente li gradisce se sono coerenti
con la frase musicale: in apparenza risulta esserne
il suggeritore anche se non è vero quasi mai. Le coreografie
non riguardano il punto di vista dei Dinzel che, tecnicamente,
sono professori di tango-salón. Le donne non stanno
usufruendo per niente della libertà concessa loro dai
Dinzel ma qualcuna si domanda se i Dinzel abbiano torto
o ragione. Dicono:" Perché non dovremmo provare ogni
tanto?". I Dinzel non sono più tanto soli.
(2004)
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