|
testo
di Massimo Di Marco
Alberto Colombo: Il pioniere due
Il tango in Italia, nato e rinato a Milano. Manualetto
storico |
|
Alberto Colombo e Alessandra
Rizzotti, il tango creato
|
|
Ha una lunga storia il tango argentino in Italia,
quasi del tutto aggrappata ad Antonio Maria De Marchi,
un barone milanese che nel 1905 aveva trent'anni,
era ricco e bello, lo aveva visto ballare a Parigi
dal grande Casimiro Ain e da Enrique Saborido che
a Buenos Aires aveva appena dedicato a Lola Candales,
la regina del Bar Rocchetti, un tango storico, La
Morocha. A Milano il barone aveva seminato il tango
alla Società del Giardino, in Via San Paolo 10, dove
aveva trovato subito una certa importanza, tra la
scherma e il bridge. Ed era rimbalzato in un locale
vicinissimo, il Trianon, che era nato per il ballo.
Poi aveva spinto il proprietario
del San Martino, nel vicolo Beccaria, ad organizzarlo
ogni domenica.Infine era sorto in Galleria un locale
molto bello, l'Apollo, inaugurato con l'esibizione
del professor Sem e di Mademoiselle Louisette che
ballavano alla Belle Meunière di Nizza ed al Café
de Paris a Montecarlo. I maestri arrivavano da Parigi,
i più assidui erano il professor Vincenti e Mademoiselle
Zureta che venivano a Milano tutti i mesi e ci restavano
una settimana.
|
|
|
|
|
Tangueros
& Tangueras
|
|
|
|
OSVALDO
ZOTTO Il
maestro che ha insegnato l'amore per il tango vero
|
|
|
|
|
|
|
ALBERTO COLOMBO |
|
|
|
|
|
|
Prendevano alloggio
all'Hotel Ancona, in Corso Vittorio Emanuele 3, davano lezioni
in una palestra. Era conosciuto anche il professor Carwell
che si era trasferito da Londra a Parigi per ballare il tango
e per insegnarlo. Aveva sempre almeno tre bellissime donne
al seguito, Mademoiselle Arenas, Mademoiselle Durban, Mademoiselle
Sevillanita.
Le lezioni costavano qualcosa,
l'alternativa era imparare il tango da soli con l'aiuto di
un libretto pubblicato dalla Società Manualetti Utili che
lo vendeva in Via Moscova 29 per 11 lire e 20 centesimi. Il
barone Antonio Maria De Marchi era al centro di tutte le feste
e di tutte le iniziative. La storia del tango argentino sarebbe
stata molto diversa in Italia se nel 1907 non fosse partito
per Buenos Aires dove ha sposato Maria Roca, la figlia del
Presidente della Repubblica...
In breve tempo il tango si
è dissolto tra le nebbie milanesi per tornarci un'infinità
di anni dopo quando un giovane consulente finanziario, Alberto
Colombo, si è incantato davanti alle danze di Silvia Vladimivsky.
Era l'inverno del 1991 e in quell'epoca Milano era turbata
dai rumori che hanno poi portato alle dimissioni del sindaco
Paolo Pillitteri.Stava sorgendo la nuova orchestra Giuseppe
Verdi ed erano iniziati i lavori per la ristrutturazione della
Biblioteca Ambrosiana. Gli scavi a due metri e mezzo di profondità
avevano portato alla luce i lastroni del pavimento del Foro
Romano, argomento di qualche serata nei salotti di Via della
Spiga e dintorni.
|
Silvia Vladimivsky e suo
marito Salo Pasik, assolutamente argentini nonostante i
nomi, avevano fondato nel 1981 il Teatro Fantastico di Buenos
Aires. Lui, attore e regista. Lei, ballerina di danza contemporanea
e teatrodanza. Ed anche coreografa, attività che nel 1980
le frutterà un premio dell'Istituto di Cultura Italiana
e la condurrà a Roma. E' il primo diamante di una ricca
carriera artistica che sgrana tra Roma e l'Italia, Buenos
Aires, Berlino e la Germania.
Quando a Buenos Aires
ritorna il tango argentino dopo anni un po' silenziosi,
Silvia Vladimivsky si avvicina alle musiche e alle tecniche
del tango: le interpreta e le insegna, filtrate dalla propria
personalità. E' un'artista, il suo tango e più in generale
la sua danza si appoggiano sulla creatività, l'apertura
dei sensi, il riconoscimento del corpo e dello spazio. Alberto
Colombo è fulminato dal suo tango e organizza dei seminari
che si svolgono in uno scantinato al 121 di Corso di Porta
Romana dove l'attore Raoul Manso ha creato un laboratorio
teatrale.Continuano in un capannone in Via Pietrasanta,
vicino ai Magazzini Generali, dove nasce la prima milonga
milanese.
Qualche mese dopo in Via
Bentini 22, a Bologna, apre il Candilejas Studio. E qualche
tempo dopo ancora, tra l'autunno e l'inverno del 1992, Roma
dedica al tango argentino una rassegna di 18 serate e 2
seminari di guida all'ascolto, regista la scrittrice Meri
Lao, pianista, poeta. Si svolgono in Via Bencivenga 1, alla
sala da ballo Maggiolina, trasformata in una milonga di
Buenos Aires.
|
|
Silvia
Vladimivsky |
|
|
Silvia Vladimivsky, l'equilibrio |
|
|
Silvia
Vladimivsky, il movimento |
|
Dopo i seminari
Beatriz Bibas canta e suona la chitarra, Raoul Dousset suona
il flauto. In altre serate si esibisce il trio di Luis Borda,
badoneón, piano e chitarra. Ballano due berlinesi, Tarti e
Zardis. Il Cinema Argentina proietta Sur e Voci Argentine.
Si preannuncia in Via Macerata 9 il primo monumento romano
al tango argentino, Tangobar, l'equivalente torinese del Café
Procope che si aprirà al tango in Via Juvarra 15 nel settembre
del 1994. Nello stesso momento Alberto Colombo entra con la
sua passione all'Arci Bellezza.
Ci sono anche tutti gli altri
che hanno diviso con lui il tango pionieristico milanese.
Tra questi Osvaldo Roldán e Monica Maria che nello stesso
anno aprono il Tangoy in Viale Monza 140. Alberto Colombo
si era improvvisato maestro sin dall'inizio. Insegnava no-profit
i passi che aveva imparato agli amici e agli amici degli amici.
Nell'estate del 1995 i tangueros milanesi formavano un bel
gruppo e Alberto Colombo ha un'idea piuttosto audace.
Inventa il tango sotto le stelle,
più concretamente sotto le Colonne di San Lorenzo, proprio
davanti alla Chiesa. Aveva messo lì un radiolone, aveva riempito
una borsa di musiche e di pile. La mancanza di permessi faceva
parte della serata un attimo trasgressiva rispetto alle discipline
notturne richieste dal Sindaco. L'esito brillante ha prodotto
un bis ancora più affollato l'anno dopo, quando Alberto Colombo
ha cominciato i suoi pellegrinaggi a Buenos Aires.
|
E' alla ricerca
di un tango che troverà un anno dopo quando incontra Gustavo
Naveira dopo aver attraversato le scuole dei Tete, Susanna
e Cacho, Pepito, i fratelli Zotto, Pablo Veron, Pocho Pizzarro.
L'elenco continua. Con tutti prende almeno una lezione, vuole
capire come fanno e cosa dicono, spinto dalla curiosità. Con
Naveira è diverso. L'intenzione di scoprire dinamiche inedite
connesse all'improvvisazione produce la formazione di un gruppo
di studio. Ne fanno parte Naveira, Fabian Salas, Chico e Colombo.
Quando lascia la sua attività di consulente finanziario per
esporsi totalmente all'avventura del tango si può solo dire
che sia un temerario. Oppure, più semplicemente (ma si può
dire così?) un artista calamitato da una straordinaria passione.
In quel momento a Milano si sono costituiti tre poli per l'insegnamento
del tango: in Via Bellezza il nuevo tango di Alberto Colombo,
in Via Fauché 9 il tango-salón di Osvaldo Roldán prossimo
a diventare un tango stile milonguero, all'Acqua Potabile
di Piazza Carbonari il tango-fantasia di Marina Fuhr. |
I tangueros sono forse 300, compresi quelli di Bergamo.
Per Alberto Colombo è importante l'incontro con Teresa
Cuña che condivide la stessa idea del tango e che si
ferma per alcuni mesi all'Arci Bellezza ad insegnare
ed a ballare con lui. E' seguita da Cecilia Gonzalez,
Moira Castellano e in modo più ridotto da Claudia Jacobsen
con la quale prende parte a due festival internazionali.
Nel 2000 arriva un nuovo gioiello, Alessandra Rizzotti.
Esibizioni, scuola, spettacoli in Italia e in Europa.L'anima
del loro tango è l'improvvisazione. Si potrebbe anche
dire così: l'anima del loro tango è il tango. |
|
|
|