Antonio Cervila Junior
resta fulminato e qualche mese dopo, quando una compagnia
argentina si esibisce a San Paolo, corteggia una ballerina
con la quale torna a Buenos Aires. Vende una moto
e un computer e dal cassetto del comò preleva i suoi
risparmi, 3000 dollari. In questo modo pensa di poter
vivere almeno tre mesi, poi tornerà a San Paolo. Ma
questo non succede perché dopo una settimana una TV
cerca un ballerino che non sappia ballare soltanto
il tango, è scritturato al volo anche se proprio nel
tango è un principiante. La trasmissione, Grandes
Valores, ha un discreto successo. Con i soldi che
guadagna può mantenersi ed iscriversi ad una scuola
di tango. Impara talmente presto che dopo qualche
mese balla nello show "Señor mio" e quando la compagnia
decide di andare in tournée la prima tappa è a San
Paolo, tutta la famiglia di "Junior" ( l'ambiente
del tango lo ha ribattezzato semplicemente così) è
in prima fila. Ha 23 anni. Balla il tango in uno show
ma non ha mai ballato in una milonga, non è mai andato
ad invitare una donna. Il suo primo maestro, Pepito
Avellaneda, gli dice che non diventerà mai un tanguero
se non imparerà ad improvvisare il tango nelle milonghe.
Antonio Todaro e,
successivamente, Juan Carlos Copes lo rifiniscono
e lo consegnano, simbolicamente, a Buenos Aires. Sono
passati dieci anni. "Junior" si è integrato nella
ciudad, ha sposato un'argentina, Roxana Fontán, attrice
e cantante. Ha anche un bambino, Luan. Ha compiuto
dieci tournée in Giappone, è stato per due mesi a
Brodway con lo spettacolo Tango Argentino, pagina
staccata dal film di Carlos Saura. Ha anche partecipato
alla tournée mondiale con la quale Julio Iglesias
ha presentato il suo disco "Tango". Mora Godoy lo
ha inserito nel cast di "Tanguera" per la sua bravura.
"Junior" non temeva
un esame tecnico, aveva paura che la sua "alegrìa
brasileña", nonostante i dieci anni d'Argentina, trapelasse
ancora nel suo modo di ballare il tango e lo rendesse
"diverso" dal modello che ha in mente il pubblico.
Ma il tanguero si riconosce nel cliché del "porteño
deprimido" che ha viaggiato sempre alla periferia
della cultura del tango? "Junior" è l'emblema di chiunque
si dedica al tango senza essere argentino. Scegliendolo
Mora Godoy ha rimosso per la sua parte l'icona che
il tango si è procurato all'inizio del 1900. Ha fatto
nascere la figura del tanguero universale al quale
non si chiede più il passaporto per un controllo.
Giusto o non giusto che sia, questa è una delle non
poche sfide di "Tanguera". Si può cominciare a discutere.