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testo di Massimo Di Marco

Un'argentina senza tango

Un'Argentina senza tango L'Associazione Alma Rosé sgrana per l'Italia un monologo di 70 minuti durante i quali l'attore argentino Manuel Ferreira urla la sua rabbia per la povertà che ha travolto il suo Paese. E proprio dal primo all'ultimo minuto ci si può chiedere dove finisca l'argentino e dove cominci l'attore perché tutto il lavoro è un esercizio d'equilibrio tra racconto e palcoscenico: ma Ferreira è così genuino che in certi momenti il suo talento d'attore è raggiunto e quasi sorpassato dai sentimenti che gli tremano nel cuore al di là della finzione scenica.

Il pubblico non ha l'impressione di trovarsi a teatro, è impossibile. Ferreira lo prende per mano e lo porta in Argentina a vedere la gente che sbatte le pentole per le strade, a vedere i cartoneros che schiacciano in un sacco di plastica la carta e il cartone che trovano in giro, a vedere i funzionari delle banche che dicono di no a tutti, a vedere i 27 bambini che muoiono ogni giorno di fame e di malattie che non si possono curare senza le medicine. Il pubblico trattiene il fiato mentre Ferreira urla, salta, gira su se stesso, si trasforma in donna, finisce anche in mutande mentre il sudore gli bagna il viso e si mescola con le lacrime.

Alla fine l'applauso è il premio al suo dolore e allo spettacolo: chiamiamolo così, poiché di un attore e di un palcoscenico si tratta, ma è qualcosa di un po'diverso. A Ferreira, che è anche tanguero, tocca di raccontare un'Argentina senza tango, succhiata da una folla di presidenti che si sono messi in coda per arraffare, fin quando giunge il colpo di grazia di Carlos Saul Menem. preannunciato con giubilo dal pareggio tra pesos e dollaro. Il titolo, Gente come Uno, evoca la maniera argentina di chiamare così la classe media che probabilmente per pigrizia o stanchezza o distrazione non ha sorvegliato il percorso economico che ha messo il Paese in ginocchio.

La regìa è di Elena Lolli, attrice in Alma Rosè (assieme ad Annabella Di Costanzo). Ha steso il testo con Manuel Ferreira. Il successo di Gente come Uno è anche l'affermazione del teatro-cronaca e della storia scritta oggi.Il progetto scelto dagli artisti straordinari di Alma Rosè come da altri, è di portare sul palcoscenico i temi forti della vita quotidiana, staccare le pagine che pensano sia giusto portare davanti ad un pubblico, fornire le Memorie del Presente. La sensazione è che questi attori non entrino mai in nessun personaggio perché non escono mai da se stessi, tanto fanno propria la cronaca che raccontano. La recitazione è la vita, è i nostri giorni che ci scivolano addosso senza darci il tempo di fermarli. Dopo il sipario Manuel Ferreira si prende cinque minuti, poi si siede davanti alla gente per parlare ancora dell'Argentina e degli argentini .Scambi di idee. Strano, un'Argentina senza tango. Qualcuno vuol comperare la Patagonia?

(2004-mdm)

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