Ci è rimasto cinque
anni durante i quali si è diviso con altri due locali, La
Marina (specializzato in polli arrosto) a La Boca e il famoso
T.V.O in Barracas, da dove sono passati molti nomi del tango,
musicisti, compositori e poi anche cantanti. Più tardi è
diventato un ritrovo di delinquenti e nel 1930 ha chiuso.
Un tentativo successivo è durato poco, era presidiato dalla
polizia ed i clienti venivano interrogati, portati in gendarmeria
ed interrogati di nuovo.
Aveva conosciuto nella hall di un grande albergo una ragazza
con le lentiggini. L'incontro è stato proprio un caso. El
Alemán doveva suonare ma non era mai stato in quell'albergo,
dopo aver passato la porta non sapeva più dove andare e
così aveva deciso di andare a parlare con qualcuno del ricevimento.
Aveva lasciato il suo bandoneón nell'astuccio
su una poltroncina della hall. Dopo un attimo un cameriere
vede quel bagaglio che gli pare abbandonato, pensa che qualcuno
lo abbia dimenticato e lo porta nel deposito delle cose
smarrite dai clienti distratti. Quando El Alemán ritorna,
vede la poltroncina vuota e si sente male.
Glielo hanno rubato?
- Signore, tranquillizzatevi: la vostra valigia è stata
portata via da un cameriere che l'ha ricoverata tra gli
oggetti smarriti Si volta, incontra il sorriso di una ragazza
che aveva seguito tutta la scena e che si trovava lì proprio
per la serata di musica. El Alemán recupera il suo bandoneón,
dice alla ragazza che le dedicherà un tango, che è stata
gentile, che è bellissima. E' inglese, si chiama Catalina
Maria Rayn. Nel 1907 si sposano, avranno quattro figlie,
tutte con le lentiggini. El Alemán diceva di tutti quei
puntini:
- Sembrano le note degli spartiti, voi eravate nel mio destino.
I caffè più frequentati dai tangueros lo cercano. Il proprietario
del Caburé, tra Rios e Cochabamba, dice che gli farebbe
trovare cento bottiglie di birra da mezzo litro.
Ogni tanto El Alemán accetta di andare a
fare qualche serata da lui, al Parque, alla Morocha, al
Tabarìn, al Palais de Glace, presso molti circoli sociali,
compresi quelli della comunità italiana. Il mondo del tango
è ancora piccolino, artigianale, dilettantesco. Però tenta
di uscire da un'epoca primitiva e la nascita delle Case
Discografiche è il motore che lo fa crescere. La Victor
è la più importante, recluta compositori e orchestrine senza
badare alle spese. La Atlanta è molto meno grande della
Victor, El Alemán se ne rende conto quando viene invitato
ad un incontro dai dirigenti delle due imprese.
Tuttavia stringe un accordo proprio con la
Atlanta perché gli prospetta un programma molto ampio: un
totale di 46 titoli, non solo tanghi. El Alemán compone
vals, polcas, tarantelas, chotis, two-steps, mazurche. E
anche musiche del folclore argentino più tradizionale, chacareras,
gatos, zamacuecas, zambas. Crea il Quinteto Criollo El Alemán:
suo fratello Luis suona la chitarra, Ventoso Pita il flauto,
Vicente Pepe e Pedro Miramonte il violino. Ha qualche problema
per trovare il cantante ma poi entra in contatto con la
Compañia de Bianca Podestà che gli dà il permesso di prendere
accordi con Arturo Calderilla. I dischi escono tutti assieme,
tra il 1912 e il 1913. Sorgono per El Alemán nuove opportunità
tra le quali sceglie un rapporto lungo con l'aristocratico
Plaza Hotel che qualche volta ingaggia anche Luis. Due anni
dopo squilla il campanello.
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El Alemán va ad aprire la porta di casa
e resta sorpreso. Ferma a qualche metro dall'ingresso
c'è una ragazzetta, gonna e golfino, con lo sguardo timido.
- Maestro, vorrei prendere qualche lezione
da voi
- Figlia mia, io insegno il bandoneón!
- Lo so, è per questo che sono qui.
- Tu vuoi suonare il bandoneón, dici davvero?!
- Ve lo assicuro!
- Beh, non saresti neanche la prima El Alemán aveva aperto
una scuola di bandoneón, dava lezioni nella casa di Calle
Herrera e così, oltre a riempire la giornata, guadagnava
discretamente.
Aveva molti allievi che cominciavano da
zero e altri già esperti come Carlos Marcucci e Federico
Scorticati. Per un mese, un'ora e qualcosa al giorno,
chiedeva 10 pesos. Fra i suoi allievi c'era anche sua
sorella, aveva abbastanza talento ed un carattere forte,
aveva deciso che sarebbe stata la prima donna a suonare
il bandoneón in pubblico. Si era dimenticato della ragazzetta,
non aveva dato importanza a quell'incontro sulla porta
di casa. Che si ripeté dopo un mese e allora stavolta
El Alemán decide di cominciare. Aveva già il suo bandoneón,
lo portava dentro un grande zaino militare.
Lo sapeva anche suonare. Si chiamava Francisca
Bernardo, detta Paquita, nata a Buenos Aires, nel quartiere
di Villa Crespo, il 1° maggio del 1900. A 15 anni i suoi
genitori l'avevano iscritta al conservatorio di Catalina
Torres con l'idea che potesse diventare una brava pianista.
Un giorno, finita la sua lezione, sta percorrendo il corridoio
che conduce verso l'uscita. Si accorge che da una porta
socchiusa sta uscendo una musica bellissima, si ferma,
mette dentro la testa. Un tipo sta suonando una specie
di fisarmonica, si accorge di lei appena finisce il brano.
- Entrate, mi state cercando?
- Stavo uscendo, vi ho sentito echiedo scusa
- Vi piace la mia musica?
- Mi piace molto masche cos'è questo strumento?
- Un bandoneón, è come una fisarmonica ma con molti tasti
in più. Insomma assomiglia a una fisarmonica ma è diverso,
non c'entra tanto dal punto di vista musicale.
- Io suono il pianoforte, posso provare?
Era diventata rossa come un papavero, si
era accorta tardi di esser stata eccessiva. Il tipo però
la trova simpatica, la fa sedere, le spiega come si mettono
le mani sui tasti. Era Josè Servidio, un musicista che
ha composto anche qualche tango. Al termine di quell'incontro
Paquita aveva già deciso che avrebbe abbandonato il pianoforte
per il bandoneón. Siccome al conservatorio non c'era alcuno
che lo insegnasse, va in cerca di Josè Servidio che però
si sta trasferendo a Rosario. Allora decide di imparare
a suonarlo acquistando il metodo di Augusto Berto, discretamente
conosciuto nell'ambiente, è messa a cercare un nuovo maestro.
Poi capisce di aver bisogno di un'assistenza
diversa, di un bravo insegnante. El Alemán considerava
Paquita all'altezza di sua sorella, con la differenza
che Paquita era giovanissima, avrebbe avuto tutto il tempo
di migliorarsi e di raggiungere un livello eccellente.
Questa riflessione lo fece sentire in colpa.
Stava forse oscurando le possibilità di sua sorella allenando
la ragazza? Ne parlò con Luis durante tutta una nottata
di suoni, discussioni, birre. Qualche giorno dopo Paquita
si La sorella dell'Alemán è stata la prima donna, veramente,
a suonare il bandoneón in pubblico ma la sua carriera
è stata breve, modesta, inosservata.
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Paquita invece si è presentata per la prima
volta in un locale con una sua orchestra. E' stato un vero
evento quando nel 1921 l'Orquesta Paquita ha esordito al
Café Domìnguez della Calle (non ancora avenida) Corrientes.
C'erano dei bei nomi in quel complesso: Alcides Palavecino,
Elvino Vardaro, Osvaldo Pugliese. La sua carriera è stata
subito un trionfo, concentrata al Teatro Smart nella Compañia
de Blanca Podestà. Un giorno, verso la fine del 1924, la
Casa Discografica Nacional organizza un concorso di tango
al Teatro Gran Splendid. Tutti i pezzi
vengono eseguiti dall'orchestra di Roberto Firpo una sola
volta. Quando finisce "Soñando", il tango presentato
da Paquita, il pubblico chiede a gran voce il bis, del tutto
proibito dal regolamento.
Il pubblico insiste, Roberto
Firpo non sa che fare. E allora interviene Carlitos Gardel:
- Il pubblico è sovrano e Paquita è l'unica donna del concorso.
Un grande successo. La ragazzetta era davvero cresciuta, frequentando
prima la scuola di Enrique Garcia, poi quella di Pedro Maffia.
Strada facendo aveva composto Floreal, Villa Crespo, Cerro
Divino, Cachito, La Enmascarada. Il destino l'ha spazzata
via il 14 aprile del 1925, non aveva ancora 25 anni. El Alemán
è andato ai suoi funerali con le lacrime agli occhi e sino
alla fine della cerimonia ha pianto. Non poteva sentirla come
una sua creatura, però La sua scuola era chiusa da tempo.
I vicini di casa lo consideravano un grande artista ma quel
bandoneón che suonava tutto il giorno alla fine era diventato
insopportabile.
El Alemán ha dovuto promettere che
non avrebbe tenuto più di tre o quattro allievi. Poi ha
pensato ad una soluzione diversa, si è trasferito al 4368
di Del Valle Iberlucea, non lontano dalla stazione Lanùs.
Però si era sparsa la voce che la scuola non c'era più,
non si é presentato piú nessuno ed ha chiuso. Ha continuato
a suonare nei locali da solo, con la sua orchestra o con
quella di Enrique Saborido per la Radio del Pueblo. Ha composto
una decina di tanghi che all'epoca erano piaciuti: Amor
ideal (vals), Buon Vincenzo, Celos, El apache porteño, El
Orejudo, La carambola, La Gaita, La Petiza, Mala Suerte,
No hay partido sin revancha, Pangaré Región campera, Roma
caìda. Il 20 settembre del 1935 è morto per un'emoraggia
cerebrale. Un mese dopo gli è stato tributato un ricordo
con uno spettacolo andato in scena al Cine-teatro Guenes,
al 972 dell'Avenida Montes de Oca. Il ricavato è andato
a favore della famiglia. Fra i suoi amici che hanno avuto
questo pensiero c'erano Francisco Canaro e Osvaldo Fresedo.
Canaro ha detto:
" Lo abbiamo sempre chiamato El Alemán ma adesso che
ricordiamo ciò che ha rappresentato per la musica argentina
possiamo dire che ci siamo sbagliati. Arturo Bernstein è
stato El Maestro, ci ha insegnato le note e quanto fosse
importante conoscere la musica prima di suonarla".
( 2005)
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