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testo
di Massimo Di Marco
Los Gobbi |
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Alfredo
Gobbi |
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Un po' clown e acrobata, un po' compositore e cantante,
un po' attore di teatro e comico del varietà, Alfredo
Eusebio Gobbi è entrato nella storia del tango senza
un progetto particolare, a causa di una donna divenuta
compañera di vita che l'ha spinto a formare un duetto
divenuto rapidamente celebre in mezzo mondo.
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Per
caso è anche diventato il perno argentino nell'importante
ingranaggio della produzione prima dei cilindros e poi
dei dischi che sul finire della Guardia Vieja ha abbandonato
il sistema meccanico per quello elettrico. Si confonde
a volte Alfredo Gobbi padre con Alfredo Gobbi figlio
che invece, genio della musica, aveva una vocazione
per il tango. Con il suo violino un po' magico è stato
un protagonista della Guardia Nueva anche come compositore.
Qualche musica, in verità, "El violin romántico del
tango" l'ha creata al pianoforte, il suo secondo amore.
Vuol fare l'attore, un
amico lo aiuta ad entrare nella compagnia dei Fratelli
Petray. Dopo molte recite a Buenos Aires il pubblico
si esaurisce, la compagnia decide di andarlo a cercare
in Europa, a cominciare da Madrid. Intanto ha conosciuto
una bella ragazza, a 23 anni si sposa e diventa il papà
di una bimba.
A Madrid e poi in tutta la Spagna le cose vanno
bene, la compagnia è accettata con simpatia, da ogni
parte piovono gli applausi.
Poi finisce anche la
Spagna e la decisione è di tentare l'avventura di Parigi.
Qui l'accoglienza è più fredda, il pubblico non capisce
la lingua, le sale sono quasi vuote, non ci sono prospettive.
O meglio, ce n'è una sola. La compagnia si scioglie,
ognuno va per la sua strada. Don Alfredo lava i piatti
in un ristorante, aiuta un falegname, rimbalza da un
lavoro all'altro. Non è più come prima, la vita un po'
randagia gli fa dimenticare la famiglia. La moglie è
rimasta incinta una seconda volta ma questa volta il
bambino non viene alla luce. Forse non è stata la causa
determinante ma il matrimonio è in crisi, al punto da
finire in un atto di separazione e nel divorzio.
Nel 1904, a 37 anni,
è un uomo abbastanza disperato. Lascia Parigi, trova
un prestito per tornare a Buenos Aires dove l'ambiente
dei teatranti giramondo lo accoglie bene, affidandogli
piccole parti con le quali sopravvive. Un anno dopo
entra in una buona compagnia e nella sua vita c'è una
svolta. Conosce Flora Hortensia Rodriguez, una ragazza
cilena che fa la cantante e vuol fare carriera. Nel
settembre del 1905 la sposa e qualche mese dopo la compagnia
dove Alfredo Gobbi ha trovato una parte dovrebbe partire
per una lunga tournée ma Doña Flora propone al marito
un'alternativa:
"Lascia la compagnia, hai una buona voce, cantiamo assieme,
formiamo un duetto".
Effettivamente Alfredo Gobbi canta bene e l'idea del
duetto è una novità che il pubblico gradisce. Il duo
"Los Gobbi" ha successo a Buenos Aires ed anche a Montevideo.
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Tango
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LOS GOBBI
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Le canzoni in genere sono
tanghi, il repertorio è abbastanza ricco ed una famosa Casa
Musicale come la Victor che comincia ad avere qualche interesse
sul mercato americano manda la coppia ad incidere cilindros
prima a Filadelfia, poi a Londra, infine la richiama a Buenos
Aires dove un agente della Gath y Chaves propone a "Los reyes
duehistas" di trasferirsi per qualche tempo a Parigi. La missione
è sempre la stessa, le registrazioni. Nell'autunno del 1907
"Los Gobbi" cercano casa a Parigi. La trovano non distante
dal 55 d Rue Faubourg dove nasce la "Alfredo Gobbi Editeur".
La Gath y Chaves non è l'unico cliente. C'è anche la Salabert,
anche la Pathé.
Don Alfredo e Doña Flora
si divertono come matti a Parigi, frequentano i buoni ambienti,
danno persino lezioni di tango improvvisandosi maestri, entrano
a far parte della Società dei Compositori Francesi: con questo
biglietto da visita hanno relazioni con tutta Parigi, acquistano
la popolarità di Villoldo. "Los Gobbi" rimangono a Parigi
per 7 anni.
Nel 1914 in Europa c'è
la guerra, Don Alfredo vuole tornare nella città dove è nato,
a Paysandù. Si portano dietro un bambino di 2 anni che hanno
chiamato Alfredo come il papà e come il nonno. Ne nasceranno
altri due: Virginio farà il pianista, Juan Carlos il pianista
e il cantante. A Paysandù la voglia di teatro prende il sopravvento,
Don Alfredo fonda il Teatro 18 de Julio. Le attività hanno
successo anche a Montevideo e quindi a Buenos Aires. Parallela
alla vita di teatro "Los Gobbi" riescono a proseguire nelle
registrazioni. Hanno un buon rapporto commerciale con la Odeon
e nel frattempo il sistema meccanico è stato superato da quello
elettrico. Nel teatro Don Alfredo
ha sempre considerato Pepe Podestà come il miglior maestro.
Fra i due era nata anche una bella amicizia che è rimasta
salda tutta la vita. Quando Pepe Podestà nel 1925 ha festeggiato
all'Hippodrome i suoi 50 anni, Don Alfredo ha recitato per
lui una poesia davanti al Presidente della Repubblica Argentina
Marcelo T. Alvear. Alla fine gli ha dedicato un tango, "Don
Pepe". La sua ultima apparizione sulla scena avviene nel 1933
al Teatro Comico in un lavoro di Ivo Pellay, "Café Concert
1900". Si spegne il 25 gennaio 1938 a 61 anni, Doña Flora
vivrà fino al 22 luglio del 1952.
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I tanghi di
Alfredo Eusebio
Gobbi
A mi mani
Aguardate china
Aura que ronca la vieja
Bajale la mano al negro
El afamao
El aporriao
El domador
El ladiao
El pretencioso
El sanducero
El uruguayo
La mimosa
Muy del aeroplano
Paris-Londres
Pasate el peine
Porqué no comprás un lote?
Que haces, pulentùn?
Seguila que va chumbiada
Tocà fierro (1905, il primo)
Tomale el tiempo
Viento norte
Letra
El compadre oriental
El criollo argentino
El mamao
El tigre
La chinita |
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Alfredo Gobbi Figlio
testo di Massimo Di Marco
Ancora oggi si indaga per trovare una definizione adatta
a sintetizzare con parole felici la musica di Alfredo Julio
Floro Gobbi, nato nella Guardia Vieja (1900-1917), vissuto
nella Guardia Nueva (1917-1955) sino ad entrare nell'universo
del tango contemporaneo. Sembra però un'impresa impossibile.
Si dice che lo swing sia nato nel grembo del jazz ed alcuni
sostengono che non esista un miglior esempio per parlare
del suo violino infuocato, capace di entrare nella musica
per rimodellarne la struttura secondo una raffinata sensibilità
legata ad un temperamento forte. Uno stile indubbiamente
personale lo pone tra i rinnovatori del tango. In particolare
il ritmo della sua musica è una scarica di colori, ricco
di sfumature, di piccoli accenti che si notano e che lo
rendono inconfondibile. Il giudizio popolare è stato meno
analitico, probabilmente inesatto, però ha vinto su tutti
gli altri ed Alfredo Gobbi figlio è entrato nella storia
come "el violin romantico del tango".
Angel Villoldo diceva che
questa definizione era assolutamente riduttiva, a lui non
importava troppo di queste discussioni, era sempre concentrato
sulle tracce di armonie nuove che nascevano dentro incredibili
laboratori musicali. Nasce a Parigi il 14 maggio 1912 ed
a 6 anni comincia a studiare pianoforte e violino nel barrio
porteño di Villa Ortuzar. Suo padre, impegnato nel teatro,
lo segue a sprazzi. Crede di avergli dato l'opportunità
di divenire un grande concertista, ma a 13 anni il piccolo
Alfredo è già conquistato dal tango con tutta la sua anima.
E forma un trio. Un amico suona la chitarra, un altro il
bandoneón, lui suona il violino. Affascinato dal sestetto
di Julio De Caro, vorrebbe entrare in un'orchestra affermata,
cosa che gli riesce quando ha 15 anni e trova un posto prima
nel complesso di Luis Casanova, poi in quello del Teatro
Nuevo diretto da Antonio Lozzi.
L'incontro con Orlando Goñi,
con il quale si accorge di dividere diverse affinità, è
importante per la sua crescita. Con lui e con Domingo Triguero
nel 1930 forma un trio. Le notti negli scantinati non si
contano. Soprattutto Orlando Goñi è d'accordo con Alfredo
Gobbi nell'inseguire un tango nuovo. Gli esperimenti affascinano
Alfredo Gobbi ma non gli impediscono di suonare anche nel
sestetto di Elvino Vardaro e di Osvaldo Pugliese.
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Addirittura Pugliese è colpito
dalla maestrìa di Don Alfredino (che ha appena 19 anni).
Con lui, dopo essersi separato da Vardaro, mette assieme
un nuovo sestetto che tuttavia si dissolve durante una tournée
all'interno dell'Argentina, dove il tango non è certo amato
e conosciuto come a Buenos Aires. Deluso, non riesce più
ad andare d'accordo con Pugliese, però incontra Anibal Troilo
ed immediatamente nasce un quintetto del quale fanno parte
anche Angustin Furchi, Alfredo Attadia e il non dimenticato
Orlando Goñi.
Dopo due anni di buona musica Don Alfredino
è scelto come primo violino da Pedro Laurenz nella sua orchestra.
Dal 1935 al 1942 Don Pedro ha fortuna. Il pubblico non manca,
tutti i musicisti guadagnano bene. Questa esperienza lo
spinge a creare un'orchestra propria con la quale ottiene
molte soddisfazioni. Compone molti tanghi e, senza farsi
notare troppo, continua i suoi studi al pianoforte. Inizia
un'ampia collaborazione con una radio e nel 1947 incide
il suo primo LP con la RCA Victor. L'orchestra si scioglierà
solo nel 1962 e tre anni dopo, il 21 maggio, un'impietosa
malattia lo uccide quando ha solo 53 anni.
Il primo LP: una rarità
Il primo LP inciso da Alfredo Gobbi nel 1947 per la RCA
Victor, diretta a quell'epoca dal leggendario dottor Serra,
è considerato una rarità assoluta dai collezionisti che
lo valutano "senza prezzo". Comprende 14 titoli:
La viruta (V. Greco)
Jueves (R. Rossi-U. Toranzo)
El incendio (A. De Bassi)
Orlando Goñi (A. Gobbi)
Racing Club (V. Greco)
Chuzas (A. Bardi)
Pelele (P. Mafia)
La catrera (A. De Bassi)
El andariego (A. Gobbi, dedicato a suo padre)
Nueve puntos (F. Canaro)
Camandulaje (A. Gobbi, composto al piano)
El Engobiao (E. Rovira)
Puro apronte (D. Plateroti)
Independiente Club (A. Bardi)
( 2003)
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