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In
alto , bandoneon per la strada e in basso durante
il giorno. |
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Il
volantino della Milonga IMPERIAL |
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Un euro e 38 centesimi: sono i 5 pesos che costituiscono
il prezzo d'ingresso alla milonga che l'Orquesta Tipica
Imperial ha aperto domenica 5 giugno nel quartiere San
Telmo, ricavandola in una delle sale più conosciute
di Buenos Aires al 572 d'Independencia. Nella tariffa
è compresa la scuola di tango di Claudia ed Hernán.
Le porte si aprono alle sette di sera e si chiudono
all'ora del cappuccino con la brioche, abbastanza distante
da quella delle empanadas innaffiate dal vino e dalla
birra.
La musica dal vivo,
che attira anche chi non balla, si alterna a quella
dei dischi tra i quali non manca "La Máquina Tanguera",
il primo CD che l'OT Imperial ha realizzato verso la
fine del 2003. Un evento. Che non ha un forte significato
soltanto per Buenos Aires, dove non è pane quotidiano
che una grande orchestra divenga la mamma di una milonga:
un evento per l'intera comunità del tango sparsa dappertutto,
da un continente all'altro, e che ama riconoscersi nella
cultura della Guardia Joven alla quale sembra ormai
solennemente affidata la musica di Buenos Aires.
All'OT
Imperial è sempre piaciuto San Telmo con le sue strade
che hanno il profumo di un tango lontano, e dove sovente
si ferma a suonare in questo o quell'angolo. La
scelta della sala d'Independencia 572 è tutt'altro che
casuale, è simbolica. Su
questo pavimento in legno circondato da un'infinità
di tavoli e di sedie, registrato all'anagrafe della
città come La Divina Milonga, amano ritrovarsi i custodi
del tango, conservatori tuttora abbracciati alla Guardia
Vieja e alla Guardia Nueva,
persino Martha
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Antón e Manuel Salvador che come Luis Grandona sono
le leggende viventi del canyengue, il tango delle origini.
La Guardia Joven del resto è nata con l'idea di recuperare
l'Orquesta Tipica ratificata nel 1934 da Julio De Caro
con 3 violini e una viola, 3 bandoneón, un pianoforte,
il contrabbasso e un cantante. Vicente Greco l'aveva
creata nel 1910 (Orquesta Tipica Criolla) per distinguersi
dalle orchestre che suonavano anche altre cose, come
la mazurka e il non disprezzato paso doble portato in
Argentina dagli emigranti dell'Andalusia.
Ma a lungo si è trattato
di "sextetos", a parte un'anticipazione dell'Orquesta
Tipica Victor che risale al 1924 e che aveva messo in
campo nove musicisti. I giovanotti di 20 o 25 anni (qualcuno
30) che nel 1996 hanno immaginato di rimettere in piedi
un'Orquesta Tipica di tango non sapevano in realtà da
che parte cominciare. La fortuna delle orchestre era
finita a Buenos Aires nel 1970 e 27 anni dopo non c'era
nessuna maestra alla quale rivolgersi. Però c'era un
vecchio professore, il professore di bandoneón, Leopoldo
Federico che aveva suonato in un'Orquesta Tipica e più
di una. Sono andati a trovarlo a casa, hanno chiesto
un consiglio. Il professore non voleva credere ad un
evento del genere, ma poi si è lasciato prendere dall'entusiasmo
e non si è risparmiato. Per i giovani musicisti è stata
durissima.
Grandi sogni, piccolo
portafoglio. Si incontravano a parlare dei loro progetti
in Boedo, come tanti anni prima avevano fatto i poeti
del famoso Grupo de Boedo, i poeti di strada e della
letteratura popolare capitanati da Homero Manzi, Julián
Centeya, Enrique Santos Discépolo, Alvaro Yunque, Roberto
Arlt, Enrique Gonzales Tuñon, César Tiempo. Cercavano
un posto per suonare e alla fine hanno messo gli occhi
sulla sede un po' malconcia del Club Social Mariano
Boedo, al 3545 dell'Avenida San Juan. Hanno barattato
un po' di manodopera per migliorare la sede con l'uso
del salone per due sabati al mese. In realtà a loro
bastava il palcoscenico di quel salone che portava il
nome tanto illustre del patriota (1782-1819) che aveva
dato il nome al futuro quartiere e che nel 1816 aveva
partecipato al congresso di Tucumán, nel quale è stata
proclamata l'Indipendenza dell'Argentina.
C'è stato un veloce passaparola.
Alla prima pattuglia di musicisti se ne sono aggiunte
altre, quasi tutte le nuove orchestre che attorno al
1998 hanno iniziato un brillante percorso artistico:
Los Reyes del Tango, Gente de Tango, Color Tango, Beba
Pugliese, El Arranque, Fernández Fierro, la Furca, Tango
Escuela, Tango Via, San Souci, Las del Abasto (Orquesta
de senoritas), La Imperial. Fin dall'inizio questi complessi
hanno dichiarato la loro fedeltà al tango dei padri
comunque con il proposito di personalizzare gli arrangiamenti
e perciò la struttura dell'interpretazione. Non c'è
un leader, sono cooperative.
Le trasferte in Europa
sono per tutti le più gratificanti, un salto in Giappone
non è da evitare. Tutti hanno successo. Matilde Vitullo,
la giovane bandoneonista dell'Imperial dice: "Quando
ascolta la musica dal vivo la gente si emoziona, a volte
si commuove". All'OT Imperial, appoggiata agli inizi
dal maestro Roberto Alvarez, si riconosce una passione
per Osvaldo Pugliese ma la sua musica è abbastanza varia.
Nel 2003 ha effettuato il primo tour in Europa, in Italia
ha suonato al Caffè Pedrocchi di Padova e all'Auditorio
Flog di Firenze. E' poi tornata tutti gli anni. |