Sta uscendo dal negozio desolata
ma il russo la trattiene per una manica:
- Le proporrei quattordici rate mensili, cosa ne dice?
- Muy bien!
Dopo 4 mesi il russo muore, il negozio chiude,
nessuno più chiede i soldi a Doña Felisa.
El Pichuco trova un maestro di musica, Juan Amendolaro,
presso il quale va a studiare il bandoneón per 6 mesi. Un
giorno il maestro dice a Doña Felisa:
- Non ho più niente da insegnarli, è troppo bravo.
A 11 anni El Pichuco suona qualche brano
in una festa del quartiere, al Cinema Petit Colon, tra Cordoba
e Laprida. E' il suo debutto. Quel bandoneón sarà il suo
compagno per tutta la vita fin quando, 15 anni dopo, al
Café Germinal dove ha appena finito di suonare è stregato
dagli occhi di una ragazza che diventerà sua moglie e che
gliene regalerà un altro, sarà il suo dono di nozze.
Guardate il destino:
anche la ragazza è greca. Si chiama Dudui Ida Calahi, da
bambina è stata rapita ma sua zia Zafira l'ha riscattata
e l'ha allevata. El Pichuco la chiama Zita, la sposa e continua
ad abitare al 3280 di Calle Soler dove nel 1975 si spegne
per una trombosi. Questa casa dove Anibal Troilo è cresciuto
ed è diventato un personaggio mondiale del tango, come Carlitos
Gardel, secondo un'ordinanza municipale del 6 settembre
1993 doveva diventare patrimonio culturale della città.
Il 28 ottobre dello stesso anno l'ordinanza diventa esecutiva,
manca solo una firma.
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Per ricordare Troilo
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Zita,
la moglie di Troilo |
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La casa, acquistata dalla
famiglia Troilo il 24 giugno 1926, è formata da 3 stanze
più una stanzetta e il bagno. La
cucina è stata recuperata all'interno del patio. Sono 84,60
metri quadrati. Al piano superiore c'è quella stanzetta
di servizio di 9,97 metri quadrati. Insomma, una casa piuttosto
dignitosa, piena di ricordi belli. Nel 1993
era già abitata da Maria Cristina Troilo, la nipotina del
Pichuco, la figlia di Marcos Troilo. La sola firma che mancava
agli incartamenti nel 1993 era la sua.
Il governo di Buenos Aires ha aspettato
quella firma fino al 1996 quando un gruppo di autorità si
è presentato davanti alla bella porta in ferro battuto e
vetro di Calle Soler ed ha cercato di convincere la donna:
- Signora, questa
casa deve diventare il Museo di Anibal Troilo, non voleva
bene a suo zio? Moltissimo. Però lo zio Pichuco dal cielo
mi sta dicendo : attenta Maria Cristina, se ti fai portar
via la casa dove vai a vivere, sulla panchina di un parco?
Le autorità hanno fatto dietrofront. La storia della casa
di Anibal Troilo sembrava finita così. Invece qualche settimana
fa ariva una proposta si tratta di demolire la casa. I collezionisti
e i tangueri di tutta Buenos Aires insorgono. Chi vincerà
questo braccio di ferro?
(Maggio
2002)
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